domenica 3 febbraio 2013

marketing libertà e simone perotti


Oggi argomenti difficili, marketing e libertà.
Il marketing personalmente non so cosa sia e pur avendo un'attività ho sempre cercato di tenermene alla larga. 
La mia socia invece sa benissimo cos'è e forse per quello se ne tiene alla larga anche lei. 
Cominciamo bene no?
La libertà pensiamo tutti di sapere cos'è anche se, più passa il tempo e più lei prende una forma diversa, molto lontana dal concetto di quando eravamo bambini "libertà è fare quello che voglio".

Sì, ma che ci azzeccano marketing e libertà in questo nostro leggero fabulous world? 

Qualche giorno fa è venuto a trovarci Simone Perotti (scrittore, marinaio e tante altre cose che fanno comunque capo al suo essere "uomolibero") al quale volevamo proporre un evento da noi sul suo ultimo libro che racconta storie di donne (e di cui alla fine sono protagonisti i grandi assenti, gli uomini). 
Prima di arrivare a questo abbiamo parlato a lungo di noi, abs fab, ed è stato molto interessante  considerando che Simone:
a. è un uomo  (ci confrontiamo volentieri con un pensiero maschile piuttosto raro nel nostro mondo a prevalenza femminile)
b. è un grande esperto di comunicazione che per molti lunghi anni si è nutrito di marketing a colazione pranzo e cena
c. ora è un uomo libero, felicemente, serenamente, evidentemente libero. E intelligente.

(Si comincia a intravedere il nesso tra marketing e libertà?)

Ora, Simone perdonami se generalizzo e semplifico, quali sono state le conclusioni?
Simone uomo di comunicazione ci rimprovera la mancanza del marketing, Simone uomo libero condivide e apprezza la mancanza del marketing. 

Non entro in dettagli che mi farebbero perdere il filo del discorso, lo so che gli inviti, le mail, le foto, anche questo post, tutto fa parte della comunicazione, ma la differenza sta negli obiettivi, negli intenti e nelle spinte che sono dietro.


Marketing significa letteralmente "piazzare sul mercato" e comprende quindi tutte le azioni aziendali riferibili al mercato destinate al piazzamento di prodotti, considerando come finalità il maggiore profitto .

« Marketing: l'insieme delle attività che mirano a influenzare una scelta del consumatore o cliente. »

Così ci dice wikipedia confermando i motivi della mia scarsa predisposizione mentale all'uso di questo strumento. 
Liberi di crederci o non crederci, il piazzamento di prodotti e il maggiore profitto non sono il motore delle nostre decisioni, e non è così che tutto nasce.  Tanto meno il proposito di influenzare le vostre scelte (giacchè parliamo di libertà).
All'inizio di tutto c'è un'urgenza creativa tout court, il bisogno di creare, cambiare, provare, sbagliare, andare avanti, evolversi. Nel lavoro e nella vita. 
Questo significa, tornando ad abs fab, pensare, disegnare, mettere a punto, un certo prodotto, ipotizziamo una gonna.  Andiamo avanti a lavorarci finchè non l'abbiamo trovata, finchè non diciamo "è lei", la vogliamo così, non c'è più nulla da cambiare. 
Ora la si produce e la si mette in vendita, che significa, molto semplicemente, appenderla nelle nostre vetrine. 

Voi notate la gonna, vi piace, la provate, la comprate. Ve la vede un'amica e viene anche lei a comprarsela. Usate la vostra gonna nuova, vi trovate bene, la considerate un buon acquisto, un giorno tornate a vedere se ce n'è un'altra e così via. Voi, le vostre amiche e le amiche delle vostre amiche.
Cos'è successo? Come è successo?
Noi abbiamo fatto, al meglio delle nostre possibilità, una cosa che ci dava una grande soddisfazione, la ricerca della gonna migliore che riuscissimo a fare, una ricerca che per prima cosa abbiamo fatto tra di noi e per noi, senza preoccuparci se a voi sarebbe piaciuta o meno, senza chiederci se qualcuno l'avrebbe comprata o no senza tenere conto di cosa-si-usa, cosa-non-si-usa, cosa-si-userà. 

Forse è anche per questo che vi è piaciuta? Avete capito o anche solo intuito che era una gonna libera, libera da strategie, tendenze, numeri, obiettivi, pianificazioni? 
Alla fine, se a molti di voi piacerà la nostra gonna, la venderemo e arriverà il profitto.
Che servirà a pagare affitto, stipendi, contributi, materiali, fornitori, tasse, bollette,  a permettere che possano nascere altre gonne. O la camicia da metterci sopra.
Ecco questo è il nostro non-marketing, proporvi gonne libere da abbinare a camicie libere e golfini liberi. Secondo me l'avevate già capito, confermandoci che questa strada è quella giusta.
Infatti, come ha ben detto Simone, sono più di quattordici anni che facciamo così e siamo ancora qui.
Grazie.





Photo Sole Vietri, New York, aprile 2010



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