mercoledì 23 novembre 2011

ieri serena mi ha chiesto quando tirare fuori gli addobbi natalizi. e lì si è scatenato un...

ieri serena mi ha chiesto quando tirare fuori gli addobbi natalizi. e lì si è scatenato un turbinio di pensieri.
luci, renne, abeti, pacchi regalo...una parte di noi è  contenta che si avvicini il natale, l'altra è già un po' insofferente nell'essere sommersa da  inviti a comprare questo, comprare quello, i regali di qui i regali di là. c'è chi dice quest'anno niente regali, ma poi no dai almeno un pensierino, c'è chi ha già pronta la lista ed è partito in missione.
una cliente venuta in avanscoperta ci ha appena rimproverato perchè non ha ancora ricevuto la mail con le proposte natalizie, "con tutte le cose belle che avete..."
e noi siamo qui con graziosi e poco invadenti addobbi nella scatola che aspettano il loro momento e tante idee regalo che aspettano che voi veniate a vederle.
qual è il problema? è che se mi danno fastidio tutti quelli che vogliono vendermi a ogni costo qualcosa perchè è natale, perchè dovremmo farlo noi? già che mi faccio la domanda mi do anche la risposta.
abs fab è un mondo,  idee, persone, proposte che a volte vanno al di là del vestito e della maglia. ma abs fab è anche un'azienda, cerchiamo di comportarci in modo etico, di condividere con voi pensieri e riflessioni, invitandovi spesso a uno shopping critico e attento, ma alla fine sapete anche voi che le aziende hanno dei bilanci e i soci delle aziende possono guadagnare tanto o poco ma  in genere le aziende devono avere un bilancio attivo.
questo per arrivare a dire che faremmo anche a meno di cavalcare l'onda del regalo di natale, dell'invitarvi a comprare, del convincervi che da noi c'è quello che vi serve. noi ne faremmo a meno ma l'azienda abs fab deve vendere, come tutte le aziende, come è necessario che sia per continuare ad esserci. perdonateci quindi se anche quest'anno ci uniamo al coro di chi propone, alletta, solletica la vostra voglia di shopping.
come sempre vi invitiamo a fare le scelte giuste, a fare i regali col cuore, a non decidere se un regalo sarà gradito o meno in base a quanto costa. ricordatevi di mettere anche voi stesse nella lista dei regali, piccolo o grande, non negatevi il piacere di pensare anche a voi.
e se capita, per evitare spiacevoli incidenti diplomatici, di dover fare dei regali che  non avremmo voglia di fare, va bene, ma mettiamoci dentro un po' di noi. fare un dono è anche un'opportunità.
invitiamo chi ne ha la  possibilità ad essere generoso per il piacere di esserlo, e chi ha meno risorse a ricordare che è proprio vero che è il pensiero che conta. una volta mi hanno regalato una poesia e l'ho usata tantissimo.

venerdì 18 novembre 2011

ora siamo un po' libraie anche noi

mio figlio mi ha chiesto che lavoro vorrei  fare se non esistesse abs fab.
pochi attimi di riflessione: mi piacerebbe avere una libreria. non è un vecchio sogno che ho da quando ero bambina, anzi direi che è piuttosto recente.
in questa vita non credo di farcela e chissà magari nella prossima i libri non esisteranno più, ahimè.
siccome però i sogni vanno rispettati qualche libro intorno quando lavoro cerco di mettercelo.
anzi approfitto dell'occasione per rispolverare una bella vecchia iniziativa di abs fab che abbiamo trascurato fino a dimenticarla in un angolo.
"prendi un libro, porta un libro" una specie di book crossing che tante di voi avevano apprezzato e sfruttato.
forza, ricominciamo, venite a frugare e uscite con un libro in mano.
e ora la seconda notizia, quella che mi fa sentire un po' libraia. siamo stati da Books Import, uno dei negozi di libri più belli di milano specializzato in immagine design, fotografia (hanno anche dei libri bellissimi per bambini) a fare una selezione di libri da vendere da abs fab.
ci è voluto molto tempo e un certo autocontrollo per evitare di portarci via la libreria intera ma alla fine siamo riuscite a fare una scelta, inutile dirlo, assolutamente favolosa.
anzi, vi racconterò che a giugno sono stata a londra con la mia grande bambina e
siamo tornate con un carico di libri irresistibili e piuttosto pesanti.  bè, ieri tra gli scaffali di books import ne ho trovato qualcuno, che ora voi troverete da abs fab senza andare a londra e appesantire le vostre valigie.
i libri stanno benissimo qui con noi, si sono subito ambientati, sono proprio belli, non credo che resisterò alla tentazione di fotografarli e raccontarveli uno per uno, quindi preparatevi.
per ora vi anticipo che i libri stile vintage per bambini sulle città del mondo sono talmente belli che io londra e new york li ho già presi per me che sono una bambina cresciutella.
vi consigliamo di venire a dare un'occhiata, staranno benissimo anche nelle vostre case e tra i vostri pacchetti natalizi.

venerdì 28 ottobre 2011

Abs e Fab

Abs sono io, Giorgia, e Fab è Cristina. Potrebbe essere anche il contrario ma non cambierebbe quello che voglio dire. In ogni caso abs fab siamo noi due.
Naturalmente abs fab è anche la nostra sorridente Serena e siete tutte voi, le "favolose", amiche e clienti. (ci sono favolose che ci seguono dalla nostra prima sciarpa -1998-, favolose appena conosciute, alcune che vengono una volta all'anno, altre una volta alla settimana) Ma non volevo parlare di voi, oggi vi mando  solo un grazie che vi meritate sempre.
Torniamo ad Abs  e Fab.
Da un po' di anni le mie sono vacanze in "alta stagione", Pasqua, Natale, agosto, ovvero le vacanze scolastiche insieme ad altri venti/trenta milioni di italiani. Ma va bene così, ormai sono specializzata nel trovare luoghi a bassa densità abitativa...
Cristina invece se ne va e se ne viene solo in base agli impegni lavorativi (tanti purtroppo) e ai suoi desideri (tanti per fortuna). Bello no?
Martedì scorso, dopo aver sistemato tutto il sistemabile, previsto tutti gli imprevisti, chiamato i fornitori e dopo averci fatto innumerevoli raccomandazioni, (tra le quali di mandarle regolare aggiornamenti) è partita per un viaggio lontano.
E io invece di scriverle mail quotidiane per rassicurarla le racconto  di gatti assenti, topi che ballano e altre amenità...
Quando torna dai viaggi ci porta lo sguardo delle sue contemplazioni, la messa a fuoco all'infinito invece del solito macro sul nostro piccolo mondo. Porta una nuova luce che fa bene anche a noi che siamo rimasti qui ma un po' è come se fossimo stati là.


Ma il nocciolo della questione è che Fab è partita e Abs sente la sua mancanza. In questi giorni abs fab è una barca a vela che va a motore, un tennista col braccio ingessato, un duetto Mina e Battisti senza Mina o senza Battisti.
Sembra tutto uguale, gente che entra, prova, sceglie, sorride. Vestiti, gioielli, colori, nuovi arrivi, progetti, idee, entusiasmo...E' tutto uguale ma ad abs fab manca un pezzo della sua anima. Ma per fortuna il 7 novembre torna con tutti i suoi doni.

giovedì 23 giugno 2011

abs fab oggi su tuttomilano inserto di repubblica

Abs Fab: colore e fantasia per il nuovo "total look"
Quando è aperto di sabato, e succede sempre più spesso, il cortile di Abs Fab si riempie di bambini sgambettanti e di papà, amici o boyfriend in tranquilla attesa del fatidico "come mi sta".
Un pezzo dopo l'altro, e l'etichetta di Giorgia e Cristina è diventata un total look per signore, giovani ma non solo, che sanno di trovare una bella scelta di modelli e taglie già pronti, ma anche un ventaglio di accessori da accostarci. La maglieria in cashmere doc per l'estate è leggera, mista ai fili di cotone o seta: si infila sulle fresche camicette stampate a disegni Liberty o sui vestiti in maglia fantasia (sui 110 euro), si abbina alle gonne al ginocchio, a teli anche in strani tessuti marezzati, e sui caftani di lino (130 euro); si intona coi colori dei pantaloni dritti, in cinque modelli (sui 120 euro) o a quelli più "costruiti" in canvas (sui 160 euro). Per l'estate sono arrivate le ballerine Abs Fab, i sandali bassi tipo Capri , le infradito in pelle (78 euro), poi i costumi della spagnola Dos Mares e pezzi unici strepitosi, borsette, tracolle, cinture e astucci in nappa stampata tie&dye del progetto Braghette Rosse. Novità preziosa, i gioielli della collezione Nine, disegnati e firmati con Silvia Campogiani di Quepo, e confezionati in un originale e raffinato packaging: sono anelli in bronzo, catenine e filigrane in ottone o argento dorato, orecchini e monachelle con l'amo d'oro che trattengono pietre semipreziose nelle parure di topazi fumé, verdi avventurine, ametiste violacee, apatiti blu petrolio e tormaline multicolore.
Abs Fab, corso Concordia 12, tel 0276011748 aperto lun-ven 10/18

giovedì 26 maggio 2011

nine - oggi presentazione dalle 10 alle 20

Nine non è un progetto e nemmeno un'idea. 
E' un piacere che non potevamo negarci, 
un'esigenza incontrollabile, 
una storia che ha preso vita da sola e senza che noi l'avessimo cercata. 
Così è nata e così, cercando una definizione che non riuscivamo a trovare, 
abbiamo capito cos'è Nine:
un'emozione.
Nine è per chi è pronto a sentirle, le emozioni, per chi ci si vuole abbandonare.
Nine è per chi vede dentro le pietre che abbiamo scelto una ad una,
è per chi vede che quell'orecchino così nudo ha trovato la sua bellezza continuando a togliere 
qualcosa finchè non è rimasta solo la sua essenza, quella che conta.
Nine è per chi prova un piccolo brivido di piacere quando sta per allacciarsi la collana,
per chi riesce a sentire tra tutti gli anelli che quell'anello con quella pietra è proprio il suo.

Vi presentiamo Nine, la collezione di gioielli firmata abs fab e quepo.


mercoledì 11 maggio 2011

quando la tolleranza non è di casa

da stamattina mi risuona nella testa la parola tolleranza.
ieri un increscioso episodio mi ha lasciato l'amaro in bocca: alcune  simpatiche persone disturbate dal rumore INSOPPORTABILE hanno deciso di movimentare la festa di compleanno di mio figlio di sette anni con offese, minacce, e chi più ne ha più ne metta.
all'inizio, sull'onda delle emozioni del momento  a prevalere in me erano la rabbia, il disappunto, un po' anche il fastidio che ho da quando ero bambina di essere sgridata.
ora hanno lasciato il posto a domande più grandi, più importanti e  naturalmente senza risposta. dov'è finita la tolleranza? dove iniziano e finiscono il rispetto per gli altri? è vero che se ti mettono i piedi in testa devi reagire? e quando ti insultano, ti abbassi a rispondere?
piccoli episodi senza importanza? quelli che non perdono occasione per prendersela con i bambini probabilmente non ricordano di essere stati bambini, e mi spiace per loro, diventando adulti gli si deve essere rinsecchito il cuore e non sanno più distinguere tra il rumore insopportabile e il suono dei loro giochi gioiosi.
chi non conosce la tolleranza non si limita a rovinare le feste ai bambini. fa danni peggiori e i nostri quotidiani purtroppo ce lo raccontano ogni giorno.
comunque auguri velasco! alla felicità che avevi negli occhi ieri sera!

giovedì 5 maggio 2011

le cose belle del nostro lavoro

ci piace collaborare con persone di talento.
ci piacciono le persone che parlano chiaro.
ci piace chi non si improvvisa ma sa fare davvero bene il suo mestiere.
ci piace chi è gentile e sa sorridere.
gigi e patrizia della nuova boutique GOODS di via castelfidardo angolo via solferino a milano
sono persone così.
è un piacere per noi lavorare con loro e oggi, per la seconda settimana di fila,
abs fab è in vetrina nel loro bellissimo negozio.

abs fab sartorialist

mercoledì 23 marzo 2011

paletta colori

nel cogliere l'ispirazione per scegliere i colori delle prossime collezioni abs fab

lunedì 21 marzo 2011

la domenica dell'east village


ieri presentazione della collezione spring summer 2011 da
RED Boutique all'east village.
sorrisi, complimenti,
business, futuro
idee e creatività
biglietti da visita scambiati
tessuti, stampe e colori.
alla fine è bello sentire che anche a ny,
abs fab sembra di casa.

venerdì 18 marzo 2011

meet me at met

il metropolitan è il più bel museo del mondo.
sono già schiava di questa città. mi sembra tutto bellissimo,
tutto imperdibile, tutto irrinunciabile.

saint patrick

il 17 marzo a ny non è la festa dell'unità italiana.
è saint patrick, patrono irlandese.
già alle 7 di mattina, lo so perchè ho il jet lag e mi sveglio alle 5,
cornamuse e facce verdi hanno invaso le strade di
manhattan.
in fondo il verde non sbatte, lo devo proporre a giorgia
per la prossima collezione: un dark forest o un salvia?
un foliage o un prato?

abs fab and the big apple

mercoledì cristina è partita per new york, dice che è un viaggio di lavoro.
ma una settimana a nyc preparando un evento abs fab, girando per le strade  a guardare "per lavoro" cosa c'è nell'aria e com'è la gente, a girare "per lavoro"  i negozietti più belli, quelli che solo noi sappiamo, vedere la nostra cara amica barbara (colei che ci ha ufficialmente nominate abs fab quando siamo nate), camminare, fotografare...insomma vi pare che tutto questo sia lavoro?
con quel briciolo di invidia di chi è seduta a un seppur bellissimo tavolo milanese, è con grande piacere e un po' di emozione che vi annuncio che domenica 20 marzo presenteremo un flash della collezione primavera estatate 2011 da R.E.D. Boutique East Village, un indirizzo da segnarvi per quando passerete da quelle parti.
ci auguriamo di ricambiare presto la loro ospitalità e portarvi a milano un po' della loro elegante esuberanza, per ora aspettiamo il reportage fotografico di cristina per fare anche noi un tuffo nella mitica grande mela. g.

mercoledì 2 marzo 2011


Da quando avevo vent'anni uno dei posti che avrei voluto visitare è Stonehenge, pensavo di farlo con lo zaino in spalla e aspettare l'alba del solstizio d'estate con l'entusiasmo di quell'età in cui non hai mai sonno e non senti il freddo. A questo punto credo che lo farò con figli e marito, forse senza zaino e dormirò in un posticino caldo e confortevole come si conviene a una madre di famiglia.



Forse per il fascino di Stonehenge o forse perchè il fenomeno è ugualmente affascinante mi ha incantato questa foto in cui Randy cattura l'attimo magico in cui il sole  tramonta in perfetto allineamento con le strade di Manhattan. E mi è piaciuto molto il fatto che, come ci racconta, lui abbia immortalato più volte questo momento (che si ripete due volte all'anno) con varie macchine fotografiche "serie". Ma alla fine la più bella, quella che ci ha regalato come foto del mese, l'ha scattata per caso mentre era su una spiaggia a Long Island col suo Iphone.
A me, che piacciono molto le cose spontanee anche perchè non ho la pazienza di programmare ed aspettare, piace questa foto più di tutte le immagini ufficiali che si trovano sul web. It must be the birds.... g.


Just three days ago, a biannual New York City phenomenon had its spring occurrence here. Manhattanhenge - as it's known - is when the sun, just above the horizon, aligns perfectly with the crosstown concrete canyons of Manhattan.

I've tried many times to shoot Manhattanhenge sunsets and sunrises (which also happen twice a year), but as you can imagine, shooting directly at the sun is not easy. In fact, I hardly ever see good shots of this except for a few highly manipulated HDR (High Dynamic Range) composites.

This month's photo is an unplanned shot taken with my iPhone. Come to think of it, all my best Manhattanhenge shots were taken this way. Now I feel silly for all those times I got all geared up and went out specifically to shoot this event and came back with tons of photos that were all outdone by some cameraphone snapshots. :^\

For this shot I happened to be at a beach in Long Island City with a straight view all the way through 37th Street, halfway between the Empire State Building and the Chrysler Building. As the sun began to set I realized what day it was and tried to capture it.

I think I have other Manhattanhenge shots that may be better composed, have better colors, or surpass this one in other ways, but I really like this one overall. It must be the birds.

Enjoy!
Randy


(Randy Kato è un amico fotografo che vive a New York. Il 1° di ogni mese manda agli iscritti alla sua mailing list la foto del mese accompagnata dai suoi pensieri. Se volete iscrivervi: http://randy.kato.com/)

mercoledì 23 febbraio 2011

le cento cose essenziali per vivere

L'argomento non è nuovo, credo abbia cominciato un americano amante delle liste e delle sfide che ha deciso di vivere con sole cento cose.
Sorvolo sulle considerazioni più tecniche (i libri valgono ciascuno come un oggetto  -quindi 50 libri =50 oggetti- o valgono come categoria per cui tutta la mia libreria vale per 1?) ed evito di mettermi anch'io a fare una lista, confesso che ci ho provato ma i dilemmi di cui sopra mi hanno fatto soprassedere.
Nella mia testa però è rimasto lo stupore nel constatare che per questo americano vivere con SOLE cento cose debba essere una sfida, anzi un'impresa, tant'è che l'ha comunicato al mondo, ci ha scritto un libro, ha scatenato critiche e consensi su svariati blog. E il mio stupore aumenta nel leggere che per così tante persone questa è davvero un'impresa.
All'inizio del mio tentativo di lista ho subito messo i-phone, macbook, macchina fotografica e bicicletta poi si è posto il problema dei libri e ho capito che se davvero dovessi mettermi a fare il gioco di quale buttare giù dalla torre per salvarne solo uno dovrei rinunciare all'impresa.
Il punto però è che questo giochino delle cento cose, se da una parte nasce dalla buona intenzione di metterci in guardia dall'eccessivo consumismo, contiene, se preso alla lettera, il rischio di mortificarci, di trasformare la vita in una rinuncia.
Mi spiego, ritengo auspicabile che ognuno di noi trovi nella sua vita un equilibrio che gli permetterebbe di vivere (se necessario) con sole cento cose, anzi anche con meno, diciamo con meno cose possibile.
Un equilibrio nel quale non è indispensabile-vitale- fondamentale continuare a comprare, accumulare, possedere; un equilibrio nel quale c'è il piacere dell'acquisto ma non l'ansia del "devo averlo ad ogni costo". Però mi chiedo, perchè DEVO rinunciare al tappeto che ho comprato in india, al pela mele, ai magneti sul frigo, al vaso di fiori che mi accoglie quando torno a casa, a una collezione di cappelli che non uso ma tengo solo perchè mi piacciono, i modellini di barche del marito, i cd della figlia, perchè devo rinunciare ai sorrisi della vita? E (qui sono di parte) se le finanze me lo permettono, perchè non posso comprarmi un golfino color agata che quando lo metto mi sento subito meglio?
Passare molto tempo in barca  a vela mi ha chiarito che si può stare benissimo con pochissimo, bastano così poche cose che la lista dell'americano in confronto è l'elenco delle pagine gialle.
Vi dirò di più, quando parto mi porto sempre meno e continua ad essere sempre troppo. Lo stesso mi succede in montagna, frequento un posto con pochi abitanti, ancor meno turisti e nessun negozio. Quando sono lì non mi manca nulla. Non c'è posto per il superfluo e l'essenziale è già lì.
In mezzo al mare o in montagna tutto quello che mi serve è intorno a me, ne sono avvolta.
Ma quando torno alla mia vita saltellante tra lavoro, figli, spesa e tutti gli impegni delle mamme milanesi, molte cose che certamente non troverebbero spazio nella lista delle cento cose fanno la differenza tra il vivere con un sorriso e il sopravvivere. La differenza tra mangiare e nutrirsi. Tra vedere e guardare. Viaggiare e percorrere chilometri.
Il mio traguardo è sapere che nulla mi è indispensabile,  il che mi permette di scegliere serenamente, di acquistare in modo consapevole, di continuare a collezionare cappelli. Senza fare liste.

lunedì 21 febbraio 2011

showroom


Showroom
Smiling and sharing

uno showroom in un’ ex officina
dove sentirsi sempre a proprio agio
dove entrare anche solo per curiosare
dove ci sono nuovi arrivi tutte le settimane
dove regnano il silenzio e la tranquillità
dove trovi uno stile che si adatta a te
anzichè il contrario
dove una volta c’è la presentazione di un libro
e un’altra volta la mostra di fotografie
uno spazio dove sentirsi sempre
assolutamente favolose



mercoledì 16 febbraio 2011

Chiacchierando con le nostre clienti (che però non riusciamo mai a chiamare solo clienti e infatti quando scriviamo usiamo il "care amiche e clienti") abbiamo scoperto che.

Che c'è chi ha voglia di passare da noi solo per respirare qualche attimo l'atmosfera di Abs Fab.
Chi entra a fare un giro soprattutto perchè si sta bene, si sta comodi,
a proprio agio proprio come la poltrona preferita che un po' ha preso la nostra forma.

Che è bello passare a vedere cosa succede , "sai com'è ogni giorno
ve ne inventate una..."  dalle biciclette allo champagne, dal vintage ai quadri, i gioielli, la mostra di foto... "il vostro entusiasmo è contagioso, le vostre idee sempre fresche e vitali. "
La nostra creatività è nel cambiamento, nell'evoluzione: continuare a cambiare ed essere sempre gli stessi. E' la nostra filosofia da sempre, personale e professionale. Mai smettere di cercare, guardare tutto con occhi curiosi, trovare ispirazione a New York o in cima a una montagna.
La creatività non può essere immobile, se ne accorgerebbero tutti subito.

Un' amica  ci ha detto stamattina (scatenando in noi questo fiume di considerazioni) "si capisce subito che c'è tanta attenzione in ogni piccola cosa che fate, che c'è molta passione dietro tutti i
dettagli". Ed è proprio così:  il sacchettino, la lavanda, il pacchetto regalo non sono il frutto di una operazione commerciale ma un gesto di sincera attenzione e gentilezza verso le clienti.

Abbiamo capito che una cosa che piace  di Abs Fab é che in fondo, pur essendo uno showroom di vestiti,  i vestiti non sono la cosa più importante.
Sono solo quello  che si vede (e volendo si compra e si porta a casa) di uno stile di vita.
Uno stile di vita in cui c'è posto per tutti perché il minimo comune denominatore dellle clienti abs fab
è di essere "donne assolutamente favolose".
In bici -con l'utilitaria -col macchinone, single -mamme -pluridivorziate, autodidatte -plurilaureate,
spendaccione -attente al portafoglio, chiacchierone e riservate, frivole o impegnate. Le donne abs fab non saranno mai un target da statistica socio-economica.
Sono tutte uniche e diverse tra loro e questo è il bello. Bellissimo.

Ma davvero avete capito tutto questo, pensate tutto questo? Il solo immaginarlo
ci fa capire che seguire il proprio istinto, fare bene ciò che ti piace, decidere con
la propria testa, non farsi influenzare da quello che tutti gli altri fanno, essere
sempre se stessi con sincerità e passione, tutto questo è la cosa giusta. Grazie!


photo credit: Maddalena Floridia Many Click

martedì 8 febbraio 2011

giovedì 3 febbraio 2011

i'm absolutely fabulous

quanti giorni ci abbiamo messo a progettare i nostri sacchetti?
tanti.
e la forma, e che rosso e che rosa, e i testi e il carattere da usare, e questa frase che tanto ci appartiene
"i'm absolutely fabulous"
che racchiude la filosofia del nostro modo di creare, di disegnare le collezioni, di esistere.
e che bello oggi sfogliando sul web le immagini di una casa a noi sconosciuta, trovare questa foto
con il nostro sacchetto usato come manifesto di questo modo di pensare.
http://atcasa.corriere.it/Le-case/In-citta/2010/09/28/casa-vecchia-milano_9.shtml#articolo


fabulous woman
E’ libera di scegliere
dice quello che pensa
dà il buon esempio
crede in se stessa
sceglie ciò che le piace veramente
preferisce la qualità alla quantità
pensa con la sua testa
fa sempre del suo meglio
sogna un mondo giusto
si prende le sue responsabilità
non dimentica l’importanza di un sorriso
usa i suoi talenti
è assolutamente favolosa.

martedì 1 febbraio 2011

"Il mio consiglio mia cara amica è di fare quello che senti"

abbiamo appena ricevuto questa mail da francesco, un amico di cui ascoltiamo sempre volentieri le sagge parole e con piacere la condividiamo con voi


"Ciao a tutti, riporto una riflessione stimolata da una lettera di un'amica, sensibile al periodo difficile che attraversiamo, stufa di restare in silenzio, di subire impotente.
La invio a chi segue un cammino di crescita interiore, contiene una visione (quella antica dei primi insegnamenti yoga, cui aderisco con passione) che non pretende di essere esatta, ma di abbracciare l'umano. Che va visto, compreso e innaffiato con costanza, nell'infinita pazienza di un suo frutto, ad oggi ancora acerbo.



Cara amica, so cosa accade quando si permette ad una certa visione di entrare dentro di noi: nasce un gran desiderio di combattere per una giustizia che sembra esserci stata tolta.
Agire è bene, credo, ma quando si è "troppo dentro" le cose si rischia di restare agganciati ad esse e farsi travolgere. Non c'è stata una sola rivoluzione nella storia umana che abbia avuto esiti interamente positivi, fatta eccezione per la rivoluzione interiore, quella che si costruisce silenziosamente ogni giorno dentro di noi, quella che sana noi stessi per primi. Ovvio, nel frattempo c'è bisogno di partecipazione attiva alle cose di tutti i giorni, dobbiamo fare delle scelte ed è bene essere consapevoli di quando dire sì o dire no. Ma un conto è dirlo con il dovuto distacco, con animo leggero, un conto è esserne travolti. Anche un guerriero, in battaglia, ha questa opzione da cui dipende l'esito della sua vita.

L'uomo soffre e crede di soddisfare questa sua sofferenza "avendo" cose, persone, potere. Ognuno ci passa dentro, prima o poi.  Se l'hai vista in te, la riconosci negli altri e sai perdonare. Perdonare non significa lasciar fare, subire, non significa chiudere gli occhi. Piuttosto restare desti, fare delle scelte che sanno vedere gli altri e i loro bisogni, lavorare con serietà per svelare se stessi e permettere agli altri i loro passi, con tempi e modalità che sono loro e vanno rispettate. Non fa lo stesso con noi la Vita, la Madre? Non aspetta paziente i nostri passi, permettendo infinite cecità?

Non serve molto altro, il resto è solo l'effetto del lavoro di un'intera umanità su questi temi e nessuno può fare dei passi per gli altri. Come non li puoi fare per un'amica che non vuole crescere, così non li puoi fare per un uomo politico che resta indietro, "psicologicamente immaturo", o per i suoi elettori che sono ammaliati dal suo potere a causa di un enorme vuoto collettivo.

Il mio consiglio mia cara amica è di fare quello che senti. Se devi combattere, combatti, se è il tuo destino non sarà evitabile. Ma il come farlo è tua responsabilità, tua dote. Agganciata o meno, identificata o meno. Serena o meno.
Ed io ti auguro di cuore di scendere in quel campo di battaglia con la forza del conoscerti e dell'esserti accettata, permessa, perdonata.
Buona giornata..
Francesco"

lunedì 31 gennaio 2011

Non avrei intenzione di parlare, anzi scrivere, sempre e solo di vestiti scarpe-sciarpe-borse-collane e via discorrendo. sì qualcosa dovremo pur dire visto che di questo ci occupiamo, ma quello che a me piace del blog è chiacchierare. oggi per esempio è il 31 gennaio, già gennaio è un mese lunghissimo  in più ha 31 giorni, ma per fortuna poi arriva febbraio....dicevo oggi è il 31 gennaio e siamo tutti già stufi dell'inverno che invece non è ancora a metà e appena vediamo un raggio di sole fremiamo di impazienza come se la primavera fosse davvero dietro l'angolo e ci togliamo i guanti e slacciamo il cappotto (per questo sono tutti malati in questo periodo?) .
noi qui da abs fab il 31 gennaio non sappiamo più in che stagione siamo.
di fronte a me ci sono i saldi, belli, caldi, rassicuranti, invernali,  e non sono necessariamente le cose avanzate perchè sono le più brutte ma spesso sono avanzate solo perchè tutte le signore che avrebbero voluto quel cappotto verde avevano la 42 la 44 o la 46, invece il bellissimo cappotto verde sta solo aspettando che arrivi una donna taglia 40. 
di fianco ai saldi, si fanno largo svolazzanti i nuovi arrivi della p-e: belli, nuovi, freschi, leggiadri, leggeri. ecco, soprattutto leggeri, dove vai con questa bellissima gonna a fiorelloni ? vai direttamente a casa, la togli dal sacchetto, la appendi e la guardi ogni giorno con concupiscenza. 
però quando guardi le vetrine nuove ti senti già meglio, ti sembra più probabile che la primavera arrivi davvero. e l'acquisto di un vestito di lino bianco con delle eteree bolle grigie ti sembra una garanzia che prima o poi toglieremo le calze, ricominceremo a sudare, andremo in bici senza guanti. g.