lunedì 8 aprile 2013

T(heatre)-Dress




BELLISSIMO. Inutile cercare di contenere il nostro entusiasmo. Bellissimo e basta, quando le cose succedono così.


Due passi indietro, febbraio.
Il giorno prima di andare a teatro a vedere Macbeth mi stavo preparando con un bel ripasso di letteratura inglese. Ero lì che leggevo la tragedia in versione originale (con traduzione a fronte) quando suona il telefono... sì ci sono dei testimoni...è andata davvero così.
"Giorgia, sono Nicoletta ciao, vi piacerebbe allestire nel vostro showroom la mostra dei bozzetti dello studio dei costumi del Macbeth  e del Tram che si chiama desiderio ? Sai quest'anno sono in scena al Piccolo, a Milano, da voi sarebbe bellissimo, cosa dici? "
Bè, DICO Sì, dico che ne parlo con Cristina ma so già che SARA' Sì.

CHE DIRE?
Uno, che amo le coincidenze (ma poi sono davvero coincidenze?)
Due, che spero abbiate visto questi spettacoli.
E tre, che se non li avete visti dovete almeno vedere T(heatre)-Dress


T(heatre)-Dress è la mostra dei bozzeti dei costumi realizzati da Fabio Sonnino per gli spettacoli

"Un tram che si chiama desiderio" e "Don Giovanni, a cenar teco" regia di Antonio Latella e "Macbeth" regia di Andrea de Rosa.
Fabio Sonnino trasforma lo showroom abs fab in un laboratorio dove lunghi teli trasparenti e rotoli di carta da parati appesi al soffitto servono da base per esporre il flusso di idee e citazioni utilizzate per definire gli outfits di ogni personaggio.
Le tre installazioni, una per ogni spettacolo, illustrano il lavoro di ricerca e indagine sul costume-abito nel teatro contemporaneo attraverso il confronto tra i disegni originali e una serie di immagini fonte di ispirazione di ogni lavoro.
L'idea è quella di sviluppare un costume teatrale mettendolo in relazione con il costante evolversi della moda, attraverso un continuo gioco di citazioni e riferimenti.


Non ci saranno solo i bozzetti (in vendita a partire da € 150) ma anche le foto di scena, con tanto di luci, musiche e ambientazioni.

E, se tutto andrà come speriamo, saranno in vendita anche le magliette con Marlon Brando e Marilyn Monroe che stiamo facendo ristampare da quelle usate nel Tram che si chiama desiderio. Dopo aver visto lo spettacolo ci è venuta voglia di avere anche noi le magliette e ci siamo subito messe al lavoro.
Ci siamo dette " Più absolutely fabulous di Marlon e Marilyn...chi altro?"
Unico dispiacere....non aver visto a suo tempo Marlon Brando a teatro dal vivo per poter fare il confronto ma se proprio volete rifarvi gli occhi potete riguardarvi il film. E comunque anche Vinicio Marchioni è uno Stanley Kowalsky niente male...































 
Le foto di Un tram che si chiama desiderio sono di Brunella Giolivo

Le foto di Macbeth sono di Bepi Caroli

Le foto di Don Giovanni sono di Paolo Boni



 
T – dress
OPERE SU CARTA DI FABIO SONNINO

Tre installazioni illustrano il lavoro di ricerca ed indagine sul costume/abito nel teatro contemporaneo, attraverso la visione dei disegni originali accostati ad una serie di immagini che spiegano qual è la fonte di ispirazione di ogni lavoro.

L’IDEA è quellA di SVILUPPARE UN costume teatrale METTENDOLO IN RELAZIONE con il costante evolversi della moda, attraverso un continuo gioco di citazioni e riferimenti.

T(heatre) DRESS” è la mostra dei bozzetti dei costumi realizzati da fabio sonnino per gli spettacoli:


“Un Tram che si chiama desiderio” di Tennessee Williams
regia Antonio Latella
con Laura Marinoni, Vinicio Marchioni, Elisabetta Valgoi,
Giuseppe Lanino, Annibale Pavone, Rosario Tedesco
traduzione Masolino D’Amico
premio UBU e premio HYSTRIO, miglior regia
premio HYSTRIO e premio LE MASCHERE, migliore attrice protagonista
premio UBU e premio LE MASCHERE, miglior attrice non protagonista
Piccolo Teatro Milano, marzo 2013

La storia di Blanche, fedele al testo originale, viene rivissuta dalla protagonista attraverso l’ultima seduta psicanalitica,in una scena priva di ogni realismo.

L’idea dei costumi si è sviluppata dall’analisi della cultura pop americana, dalla rappresentazione delle sue icone e dai tre colori della bandiera che saranno ripetuti ossessivamente sugli abiti.

Nell’ installazione per abs fab sul pannello trasparente in primo piano sono posizionati i bozzetti originali, dietro scorrono le immagini-suggestioni utilizzate come scenario ideale.





“Macbeth” di William Shakespeare  
regia Andrea De Rosa
con Giuseppe Battiston, Frédérique Loliée,
Paolo Mazzarelli / Ivan Aloisio, Marco Vergani, Riccardo Lombardo, Stefano Scaldaletti, Valentina Diana, Gennaro Di Colandrea
traduzione di Nadia Fusini
Piccolo Teatro Milano, febbraio 2013

In un ambiente contemporaneo si svolge la tragedia del re assassino, dove profezie e ambizioni trasformano la vita di una coppia “normale” in un folle viaggio senza ritorno.

La scelta dei costumi rivisitati in chiave cinematografica,
accentua la rilettura contemporanea; attraverso l’alternarsi dei colori blu/nero viene esaltata l’idea della quotidianita’ che diventa incubo notturno.

L’installazione è realizzata con tre pannelli trasparenti: ai lati i bozzetti originali macchiati di sangue alternati a foto di scena, al centro il ripetersi ossessivo delle immagini di riferimento che vanno dalla rilettura della divisa militare secondo i canoni della moda attuale, ai ritratti di personaggi simbolo adottati come fonte di ispirazione come l’artista newyorkese Laurence Weiner per Macbeth e Pina Bausch per la Lady.



“Don Giovanni, a cenar teco”
Regia Antonio Latella
con Caterina Carpio Daniele Fior, Giovanni Franzoni,
Massimiliano Loizzi, Candida Nieri, Maurizio Rippa, Valentina Vacca
drammaturgia di Antonio Latella e Linda Dalisi
Teatro Elfo Puccini, Milano maggio 2012

Il ‘700 sovrapposto al contemporaneo.

I costumi accentuano questa rilettura, dove abiti femminili di foggia settecentesca sono totalmente aperti sul davanti per essere indossati su mini-dress color carne/oro.

Due rotoli di carta da parati citano la scenografia e servono come base per esporre in parallelo i disegni e le foto, con le immagini di riferimento e gli studi per la scena (realizzata con due coppie di tavoli e sedie identici ma scalati nelle dimensioni).



SHOW ROOM ABS FAB MILANO
APRILE 2013 ore 11.00 /18.00

mercoledì 3 aprile 2013

Showroom del Libero Pensiero

Certe idee, certi pensieri, si presentano così senza preavviso. E si portano la garanzia che arrivano da una parte di noi pulita, incontaminata, da un istinto che già sa e non ha bisogno di ragionarci su.
I nomi dei miei figli per esempio sono arrivati così, uno in alta montagna in mezzo alla neve, l'altro al mare guardando l'orizzonte e hanno spazzato via tutte le liste precedenti coi loro ragionamenti e le loro classifiche.
Questa volta poi, questo nome nemmeno lo stavamo cercando.
Noi non sapevamo di averne bisogno eppure una mattina, facendo fisioterapia per il suo ginocchietto infortunato, dai pensieri di Cristina esce "lo showroom del libero pensiero".
Quando me l'ha detto mi si è aperto un mondo, tutto ha trovato il suo senso, ha preso la sua forma. Senso e forma che avevano già ma sotto quel nome erano più forti e dichiarati.



Chi ci conosce da un po' di tempo sa che abs fab non è solo uno spazio dove vestirsi.
Ci piace ospitare  libri, quadri, mostre di fotografia, mobili vintage e degustazioni di the, ma soprattutto ci piace mescolare  i nostri pensieri ai vostri, vedere come la condivisione delle idee riesca a smuovere  tante energie e diventare altro.
Sono quasi quindici anni che qui da abs fab siamo pronte ad accogliere i cambiamenti, a vedere dove possono  portarci. E abbiamo capito che questo è il segreto dell'evoluzione: cambiare, muoversi, non dare nulla per scontato, accogliere, tenere sempre porte e finestre aperte!
Il LIBERO PENSIERO!! navigare a vista, poter cambiare idea se le condizioni intorno cambiano o anche solo se cambiano le nostre priorità, piccoli inevitabili preziosi aggiustamenti di rotta.



 C: "...chissà quante cose ancora ci stanno aspettando..."

 

G: "...io intanto non vedo l'ora di realizzare la prossima..."



C: " ...LE prossime!!!! "





G:"ABS FAB è un MONDO!"